Questo articolo contiene tutte le informazioni necessarie e gli approfondimenti sulla teoria del colore, dalle origini ai giorni nostri, per permettere la comprensione e l’importanza di una corretta applicazione. Tutti sappiamo che per ogni pittore è di fondamentale importanza conoscere perfettamente le potenzialità dei colori proprio, perché sono il mezzo di cui si avvale per la realizzazione delle sue opere e per trasmettere le sue sensazioni. Ricordiamo, infatti, che l’applicazione adeguata e la scelta della giusta gamma di colori rivestono un ruolo molto importante anche per il benessere psico-fisico.
Alla base di tutto c’è la comprensione della scala cromatica, o conosciuta anche come scala armonica dei colori.
Indice dei contenuti
Scala cromatica dei colori
In questa immagine puoi vedere una rappresentazione grafica della scala cromatica (o scala armonica) dei colori:

Anche conosciuta come “ruota dei colori”, è la base della teoria del colore. La scala cromatica è una rappresentazione grafica dei colori in maniera armonica su uno schema di tipo circolare.
Questo schema circolare per la rappresentazione dei colori venne usato per la prima volta da Isaac Newton nel 1666. Infatti, Newton rappresentò i sette colori dell’arcobaleno usando uno schema di tipo dorico sul “Disco di Newton” e notò che ruotando il supporto i colori si mescolavano riflettendo una luce bianca.

Grazie a questo esperimento si ottiene l’illusione che i colori si uniformano diventando bianchi e Newton riuscì a dimostrare come la luce bianca sia la combinazione dei sette colori dell’arcobaleno.
Oggi utilizziamo la scala dei colori e le sue innumerevoli variazioni per selezionare l’abbinamento giusto attraverso lo schema e la teoria del colore. Infatti, nel corso degli anni sono state fatte numerose varianti della scala cromatica anche se la versione più comune e conosciuta è quella composta da 12 colori con i raggi divisi equamente.
Armonie di colori
Secondo la teoria dei colori più tradizionale, ci sono una serie di combinazioni di colori che sono considerati particolarmente gradevoli. Queste combinazioni sono definite “armonie di colori” e sono composte da due o più colori, con un rapporto fisso nella ruota dei colori.
Intorno al 1671 Isaac Newton stava lavorando su alcuni esperimenti (iniziati già nel 1666) di rifrazione della luce attraverso prismi di vetro. Studiando i raggi di luce rifratti ben definiti che non potevano essere modificati da altre rifrazioni, trovò i sette colori principali dello spettro: rosso, arancio, giallo, verde, blu, indaco e viola.

Colori primari e colori secondari
Addentrandoci nella teoria del colore, iniziamo con le classi secondo le quali vengono associati. Ecco una semplice visualizzazione all’interno della rupota dei colori:

I sette colori dello spettro solare si dividono, per le loro caratteristiche, in colori primari e colori secondari.
Colori primari
I colori primari sono tre:
- Magenta,
- Giallo,
- Blu.

I colori primari sono diversi uno dall’altro, e non si possono ottenere con mescolanza di altri colori.
Colori secondari
I colori secondari sono 4 e si ottengono mescolando a due a due i colori primari. Sono:
- Arancione,
- Verde,
- Violetto.

Mescolando fra di loro i colori secondari, in ogni combinazione possibile, riusciremo a ottenere tutti colori esistenti in natura.
Non dobbiamo dimenticare che nessun colore può essere preso in considerazione come elemento isolato. La teoria del colore ci insegna che l’effetto del colore stesso è determinato da molti fattori; come ad esempio: i colori presenti nelle prossimità, il tipo di luce che riflette e la posizione dell’osservatore. Per questo motivo nessun colore può essere considerato come assoluto.
Gamma dei colori: Vivacità
All’interno della Teoria del colore, i colori si dividono in tre diverse gamme a secondo della loro vivacità. In linea di massima, le tre gamme sono individuate da alcuni colori principali, anche se i colori che la compongono, in effetti sono moltissimi.
- La gamma fredda: blu, viola, verde ecc…
- gamma calda: giallo, rosso, arancio ecc;
- La gamma pallida: tutti i colori che sono mitigati da varie tonalità di bianco o grigio.

Tonalità, Luminosità, Saturazione
Ogni “colore” è costituito da tre componenti:
- Tonalità,
- Luminosità,
- Saturazione.
1. Tonalità (HUE)
La tonalità (HUE) rappresenta il colore puro considerato con una sola lunghezza d’onda all’interno dello spettro ottico della luce solare. Per un pittore il colore puro è quello utilizzato senza aggiunta di pigmenti bianchi o neri.

2. Luminosità
La luminosità (Valore) specifica è la quantità di bianco o di nero presente nel colore. Con la luminosità specifichiamo se un colore è chiaro o scuro.

3. Saturazione
Infine, la saturazione definisce la purezza e l’intensità di una tonalità di colore. Ad esempio, una tinta molto satura ha un aspetto molto brillante e nitido (come il colore a destra) e man mano che la saturazione diminuisce il colore diventa sempre più spento e tende al grigio come mostrato nella variazione qui sotto.

Applicazioni delle Variazioni
Nello schema qui sotto l’esempio di tutte le variazioni applicate al colore puro blu.

Sinonimi più comunemente usati per identificare i tre valori base del colore:
- Tonalità: Tinta, Croma, Cromaticità
- Luminosità: Valore, Chiarezza, Brillanza
- Saturazione: Purezza, Pienezza, Intensità

Sintesi del colore
I colori in natura si mescolano secondo due modalità diverse:
- La sintesi additiva
- la sintesi sottrattiva.
1. Sintesi additiva, ossia i colori prodotti dalla luce
La sintesi additiva dei colori è quella usata dall’occhio umano e dai dispositivi che lo imitano, (televisori, telecamere, monitor dei computer ecc..), che sintetizzano i colori affiancando punti colorati. La sintesi additiva si ottiene utilizzando i colori primari (rosso verde e blu, in inglese Red-Green-Blue: RGB) immaginandoli come tanti piccoli puntini (pixel) per creare la maggior parre dei colori dello spettro visibile.

L’esempio classico per illustrare la sintesi additiva è quello di due fasci di luce colorata, proiettati su una superficie bianca in un ambiente scuro, in modo che si sovrappongano (es. rosso e verde). I due fasci luminosi vengono riflessi dalla parete e percepiti dall’occhio. Fisicamente non avviene alcuna interferenza tra i due fasci luminosi, ma l’occhio percepisce il colore risultante dalla mescolanza dei due stimoli come giallo. Provate a proiettare dei fasci di luce colorata su uno schermo, e verificate gli effetti.
Nella sintesi additiva il colore ottenuto dalla combinazione dei tre primari è il bianco come illustrato nello schema.
2. Sintesi sottrattiva (o mescolanza)
I colori sottrattivi sono quelli creati dalla luce riflessa dai pigmenti applicati alle superfici degli oggetti. Nella sintesi sottrattiva i tre colori fondamentali (o anche colori primari sottrattivi) sono il giallo, il magenta, l’azzurro-ciano (in inglese Yellow, Magenta, Cyan sintetizzati dalla sigla YMC) e sono i colori che formano tra di loro il massimo contrasto. Sovrapponendo più filtri colorati: il colore che giunge al nostro occhio è quello che riesce a passare per tutti i filtri; ogni filtro sottrae una parte della luce. Pittori e disegnatori per miscelare i colori stendono strati di colore sovrapposti e quindi di fatto realizzano una serie di filtri colorati.

Nel processo di stampa a colori al giallo, magenta e azzurro, viene aggiunto anche il nero per una maggiore resa cromatica (CMYC) vengono usati insieme al nero (quadricromia).
Inoltre, il colore verde (giallo + blu) è considerato l’opposto del colore magenta, il rosso (magenta + giallo), invece, l’opposto del blu. Questi colori opposti vengono chiamati colori complementari, proprio perché ciascuno di essi serve da complemento agli altri due per formare la sintesi sottrattiva completa (con cui si ottiene il nero).
Nella sintesi sottrattiva il colore risultante dalla combinazione dei tre colori è sempre il nero.
Compositive del colore: armonia e contrasto
Secondo la Teoria del Colore, ci sono due modi di comporre il colore: uno in modo armonico e l’altro con contrasto. Per fare questo si devono considerare diversi aspetti. Armonizzare significa coordinare i diversi valori che il colore ha in una composizione utilizzando colori che hanno qualcosa in comune.
Ad esempio, si possono considerare armoniche le combinazioni di colore che utilizzano modulazioni dello stesso tono o toni simili.
In tutte le armonie cromatiche si possono sempre individuare tre tipologie di colore:
- Dominante,
- Tonico
- di mediazione.

Il colore dominante è quello con la maggiore estensione e serve a sottolineare la struttura degli altri colori. Il colore tonico è quello complementare a quello dominante e risulta quello con valore più alto rispetto agli altri. In arredamento si utilizza per caratterizzare elementi come tappeti, tende e altri complementi. Infine, il colore di mediazione agisce da transizione e conciliatore tra quelli citati prima. L’esempio pratico può essere una composizione armonica in cui il colore dominante è il giallo, il viola il tonico il colore mediatore può essere il rosso se la sensazione che vogliamo trasmettere e di calore o il blu preferiamo trasmettere freddezza.

Il contrasto di ottiene quando in una composizione i colori non hanno nulla in comune tra loro. Secondo la Teoria del Colore, il contrasto può essere di:
- Tono, quando si usano varie tonalità ma con lo stesso punto di luminosità e di saturazione
- valore, quando si usano due o più forme con lo stesso colore di base ma luminosità differenti
- saturazione, avviene modulando la saturazione di un tono puro con il bianco, il nero, il grigio o un colore complementare
- quantità, si ha quando si usa una quantità maggiore di colore rispetto a un’altra
- tra complementari, che si ottiene usando un colore primario e uno secondario posti di fronte sulla ruota cromatica, per un effetto armonioso si deve usare un colore puro associato a uno modulato con bianco e nero.
Temperatura del colore
Anche il colore possiede una sorta di temperatura che trova riscontro solo nell’esperienza umana. Infatti, calore e freddo sono sensazioni termiche che i colori non possono assolutamente trasmettere ma evocare. Sono definiti toni freddi tutte le sfumature dal blu al verde, toni caldi quelle sfumature che vanno dal rosso al giallo.

Come si usa la ruota di armonia cromatica
Abbiamo visto che la ruota dei colori più utilizzata è composta da dodici colori fondamentali suddivisi in tre colori primari, tre colori secondari e tre colori terziari. Riassumendo la Teoria del Colore ricordiamo che:
- Colori PRIMARI sono il rosso, il blu e il giallo, sono colori che non si possono ottenere da mescolanze di altri colori.
- I colori SECONDARI (verde, arancione, viola) sono ottenuti mescolando due colori primari, per esempio: il rosso e il giallo per creare l’arancione.
- I TERZIARI si ottengono mescolando un colore primario con uno secondario: rosso-viola, giallo-arancione, blu-verde, blu-viola, giallo-verde e rosso-arancione.
- I colori COMPLEMENTARI si trovano in posizione opposta sulla ruota e, se mescolati insieme, danno un colore neutro.
Abbinando i colori della ruota si ottengono le seguenti combinazioni cromatiche fondamentali:

Teoria del colore: abbinamenti corretti
A questo punto sarà utile capire come si applica la teoria del colore per creare corrette scale cromatiche e abbinamenti. Dietro un corretto abbinamento di colori esiste una vera e propria scienza che funziona un po’ come gli accordi musicali, gruppi di note con specifici intervalli tra loro, creano un suono piacevole all’orecchio. Allo stesso modo, un raggruppamento di colori basato su specifiche posizioni all’interno della ruota dei colori ha un effetto molto piacevole all’occhio umano. I gruppi di colori piacevoli che funzionano si chiamano “colori armonici”.
Tipi di combinazioni:
- Combinazioni complementari
- Armonie triadiche
- Accostamenti tetradici
- Colori analoghi
- Colori semi-complementari
- combinazione a quadrato
1. Combinazione di colori complementari
La combinazione di colori complementari è molto semplice e si ottiene selezionando sulla ruota dei colori un tono qualsiasi e il suo esatto opposto (complementare). In questo modo, avremo coppie di colori che si abbinano in modo piacevole come illustrato nella figura.

2. Armonie triadiche
L’armonia triadica si ottiene con la combinazione di tre colori che non sono presi a caso sulla ruota dei colori ma seguono uno schema di tipo triangolare come mostrato in figura. Basta ruotare il triangolo per ottenere altri abbinamenti armonici.

3. Armonie tetradiche
Quando abbiamo la necessità di ottenere una serie armonica di quattro colori si chiama abbinamento tetradico e si ottiene creando un set di gruppi sulla ruota dei colori individuati dai vertici di un ideale rettangolo. Il rettangolo va disegnato come nella figura sotto e riporterà due set di colori complementari. Questo tipo di schema all’interno della Teoria del colore, si chiama anche doppia combinazione di colori complementari. Ruotando il rettangolo sulla ruota si ottengono tutti i possibili set.

4. Colori analoghi
Questo tipo di combinazione ha un effetto decisamente diverso rispetto alle altre e si ottiene selezionando sulla ruota 3 colori consecutivi come mostrato in figura.

5. Colori semi-complementari
Questa combinazione di 3 colori si ottiene selezionando 1 tono e poi, invece di selezionare quello complementare, si procede con quello precedente sommato a quello immediatamente dopo. Lo schema sarà quello di un triangolo come illustrato in figura.

6. Combinazione a quadrato
Questa selezione di colori prevede la sequenza di quattro colori disposti sui vertici di un quadrato disegnato come nella figura qui sotto.

Il colore di un oggetto
Definire con esattezza il colore di un oggetto è un’operazione complicata, poiché molti sono gli elementi che determinano o influenzano questo aspetto. Per determinare il colore di un oggetto (o corpo) dobbiamo tener presente che lo stesso è determinato dai seguenti fattori:
- Il colore proprio del corpo
- Il colore dell’ambiente circostante. I colori dei corpi vicini riflettono il proprio colore sull’oggetto che vogliamo definire. Pensate a un oggetto bianco, in una stanza dipinta con un colore vivace, ad esempio con il rosso. Se osservate l’oggetto, avrà inevitabilmente delle sfumature o dei riflessi rossi o rosa (bianco + rosso). L’esempio è esasperato, ma lo stesso fenomeno succede, in modo meno evidente, con tutti i colori.
- L’intensità della luce e di conseguenza l’ombra che si crea. L’intensità della luce ovviamente condiziona il colore del corpo. Sempre come esempio, pensate allo stesso oggetto, all’interno di una stanza e all’esterno.
- Il colore e la temperatura della luce. La luce di un neon, o la luce di una lampada (di colore diverso) o la luce del sole o di un faro colorato, influiscono sul colore del corpo illuminato.
- L’atmosfera che si interpone tra il punto d’osservazione e l’oggetto. Lo stesso oggetto visto in lontananza, ha colori diversi di quello visto in primo piano. Pensate ai monti, che si vedono in lontananza in un paesaggio, oppure agli alberi lontani, l’atmosfera interposta, li fa vedere con colori sfocati e meno vivaci. I colori cambiano, se cambia la luce che li illumina.
- Lo stesso colore sottoposto a una fonte luminosa diversa, assume una tonalità diversa. Basta pensare ai colori di un paesaggio, illuminati dalla luce del mattino o quella del tramonto.
I colori in arte
I colori hanno un linguaggio simbolico che però varia e si modifica a seconda delle culture, epoche, i luoghi e il costume. Nei tempi antichi la gamma dei colori era molto limitata. Il bianco richiamava la luce, ed era simbolo di purezza e buon auspicio. Il nero era associato alle tenebre e a malefizi o eventi catastrofici. La Porpora è stata simbolo identificativo di potere e rango sociale. Il procedimento di produzione era lungo e costoso e solo l’aristocrazia se lo poteva permettere. In epoca bizantina l’oro fu il protagonista, in quanto simboleggiava la luce la ricchezza e la religione.

I colori per la scienza
Il chimico francese Michel Eugène Chevreul (1786-1889) fu lo scienziato che probabilmente più influenzò la produzione artistica moderna con i suoi studi sul colore. Infatti, egli creò nuovi diagrammi cromatici considerando i colori solo come pigmenti. L’azienda francese Gobelin, specializzata nella colorazione e nello stampaggio dei tessuti, commissionò a Chevreul uno studio sul comportamento di alcuni tipi di colorazioni. L’oggetto di studio si basava su come alcuni colori erano capaci di aumentare o diminuire la vivacità a seconda le tinte a cui erano accostati.
Chevreul fu incaricato dalla Gobelin, grande azienda francese specializzata nella colorazione e stampaggio dei tessuti, di compiere uno studio sul comportamento di certe coloriture. Si era notato che alcuni colori aumentavano la loro vivacità, o la diminuivano, secondo le tinte cui erano accostati.
Lo scienziato, durante i suoi esperimenti, si accorse che certe tonalità di rosso, se accostate al verde risultavano vivaci, mentre se accostate al giallo tendevano a essere più spente. Sostanzialmente Chevreul capì, che due colori accostati tra di loro tendevano a tingersi l’un l’altro del corrispettivo colore complementare. Il giallo tendeva a colorare di un blu violaceo i colori vicini, il rosso di un verde tendente all’azzurro, il blu di un giallo aranciato.
Dall’osservazione e dallo studio di questi fenomeni Chevreul formulò la legge dei contrasti simultanei: Due colori adiacenti, vengono percepiti dall’occhio in modo diverso da come sono realmente.
Qualche tempo dopo il fisico scozzese James Clerk Maxwell teorizzò il mélange optique. La teoria enunciava che la mescolanza dei colori non è nel pigmento ma è nell’atteggiamento percettivo dell’occhio umano.
In seguito, il fisico americano Nicholas Odgen Rood (1831-1902) arricchirà ulteriormente la teoria del colore: egli realizzò una versione scientifica del cerchio dei colori tenendo conto delle precise posizioni angolari e della larghezza delle bande dei colori dello spettro luminoso.

Lo spettro elettromagnetico della luce
Come già sappiamo, la luce che colpisce un oggetto va a definire il colore con il quale l’oggetto stesso ci appare. Infatti, quando gli oggetti sono investiti da un raggio di luce bianca, essi sono in grado di assorbire alcuni colori, e di diffonderne altri; i colori che vengono diffusi sono quelli con cui appare ai nostri occhi l’oggetto esaminato. Come abbiamo visto con la ruota dei colori, la luce bianca è data dalla sintesi di tutti i colori che ne costituiscono lo spettro, ossia la somma di tutte le lunghezze d’onda in essa presenti.
Non dobbiamo dimenticare che a ciascun colore corrisponde una precisa lunghezza d’onda e una precisa frequenza con la quale il colore stesso viene identificato all’interno dello spettro. Nel caso specifico del prisma, ad esempio, è possibile scomporre la luce nei diversi colori dello spettro e che quest’ultimo varia a seconda della sorgente luminosa.
Frequenze dei colori:
L’occhio umano riesce a percepire solo radiazioni comprese tra 4000 e 8000 Å (angstrom). Ogni fascia di lunghezza d’onda corrisponde a un colore ed ha una specifica azione terapeutica:
- ROSSO: 6200 Å (angstrom) = (620 nanometri)
- ARANCIO: 5890 Å (angstrom) = (589 nanometri)
- GIALLO: 5510 Å (angstrom) = (551 nanometri)
- VERDE: 5120 Å (angstrom) = (512 nanometri)
- BLU: 4750 Å (angstrom) = (475 nanometri)
- INDACO: 4490 Å (angstrom) = (449 nanometri)
- VIOLA: 4230 Å (angstrom) = (423 nanometri)
Å= (angstrom) unità di misura delle radiazioni, corrisponde a 1/100.000 di millimetro.

Come mostrato in figura, al di sotto del viola troviamo l’ultravioletto e al di sopra del rosso l’infrarosso.
Teoria del colore in Psicologia
La psicologia applicata alla teoria del colore è da sempre stato oggetto di studio tra i grandi maestri come ad esempio Goethe e Kandinsky. Il colore ha una funzione denotativa quando è utilizzato per la rappresentazione della figura inserita all’interno di un contesto artistico (immagine, opera d’arte ecc) rendendola riconoscibile. Quando il colore perde questa funzione descrittiva assume connotazione simbolica ed estetica che ha funzione evocativa per la sensibilità percettiva umana. Inoltre, vi sono delle associazioni di significato strettamente legate alla cultura, esperienza, religione e altri fattori presenti nell’osservatore.
Studi scientifici sulla psicologia del colore
A review of the effect of colour and light on non-image function in humans
Lo studio mette in evidenza come la luce di tonalità blu ha un effetto calmante riducendo la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca. Al contrario, colori come il rosso, favorirebbero l’attività cardiaca e l’attività.
The influence of color on student emotion, heart rate, and performance in learning environments
Anche questo studio mette in evidenza la correlazione tra colore emozioni e battito cardiaco.
Does the installation of blue Lights on train platforms shift suicide to another station?: Evidence from Japan
Questo studio dimostra come l’introduzione di una luce di colore blu ha ridotto il numero di suicidi del 74% a Tokio.
40-second green roof views sustain attention: The role of micro-breaks in attention restoration
Lo studio dimostra come anche solo la semplice vista di uno scenario naturale (rispetto a uno di cemento) con la prevalenza di colore verde al di fuori della propria finestra, sia in grado di aumentare la sensazione di benessere e attenzione percepiti al lavoro.
The restorative benefits of nature: Toward an integrative framework
Questo studio di ricollega alla teoria della biofilia e alle potenzialità benefiche degli elementi naturali e del colore verde. Inoltre, lo studio mette in evidenza come gli esseri umani, avendo vissuto a contatto con la natura durante tutto il percorso evolutivo, avrebbero sviluppato una propensione innata a reagire in modo positivo davanti a essi.
Red enhances human performance in contests
Questo studio mette in evidenza come le squadre sportive con la divisa di colore rosso tendono a vincere di più rispetto a quelle con la divisa di colore blu. I ricercatori Hill e Barton ipotizzano la possibilità del colore rosso di trasmettere un messaggio di aggressività fornendo un vantaggio nel momento della competizione.
Blue or Red? Exploring the Effect of Color on Cognitive Task Performances
Anche la ricerca di Mehta & Zhu (2009) mette in evidenza l’effetto attivante del colore rosso. Infatti, il rosso andrebbe a migliorare le performance in compiti focus-oriented al contrario del blu più efficace per i compiti di tipo creativo.
The color red reduces snack food and soft drink intake
Infine, per quando riguarda il cibo, il rosso potrebbe avere un effetto disincentivante. Infatti, lo studio mette in evidenza come le persone tendono a mangiare e bere meno quando utilizzano piatti e tazze rossi. A livello psicologico, probabilmente si innesca un’associazione inconsapevole con il concetto di pericolo.
Questi sono solo alcuni degli studi condotti dagli scienziati nell’ambito di come l’azione del colore influenza la psiche e il comportamento umano. Si tratta di un campo d’indagine molto affascinante che offre notevoli risvolti applicativi soprattutto quando si parla di architettura e arredo di interni. Alcuni aspetti devono certamente essere ancora approfonditi ed esplorati.
Ad esempio, non è ancora chiaro agli scienziati se i colori abbiano un effetto diretto sulla psiche umana o se la loro influenza sia appresa e determinata da associazioni che dipendono dalla cultura e dalla società.
Colori e significati secondo il luogo comune
Di seguito alcuni esempi schematici e sintetici di significato associato ad alcuni colori principali che risultano generalmente approvati dal luogo comune salvo alcune eccezioni. Se ti interessa scoprire di più sulla psicologia del colore puoi continuare a leggere l’articolo: Psicologia del colore, come influenzano stati d’animo, sentimenti e azioni.
1. Significato del colore nero
Simbolo del male, delle tenebre, del mistero e talvolta di qualcosa d’impuro e maligno. Molto spesso questo colore è associato alla morte e al lutto proprio perché la morte è immaginata come l’assenza del colore. In alcune culture il colore nero può trasmettere eleganza e nobiltà.

2. Significato del colore bianco
Questo colore generalmente è associato a un senso di calma, purezza, tranquillità e pace. Il bianco è il colore che ha la maggiore sensibilità alla luce, è la somma, o la sintesi, di tutti i colori, simbolo dell’assoluto, dell’unità. Miscelato con un altro colore ne riduce la potenza. Gli oggetti bianchi ci danno un’idea di purezza e di modestia, di pace. La luce bianca crea una sensazione d’infinito e dilata gli spazi.

3. Significato del colore rosso
Il colore rosso è considerato un colore forte che ha un temperamento vitale e impulsivo. In alcune culture simboleggia il sangue, la gioia, il fuoco, la rivoluzione, la passione, la forza.

4. Significato del colore arancione
Questo colore molto spesso simboleggia l’entusiasmo e l’eccitazione.

5. Significato del colore giallo
Il giallo è il colore generalmente associato all’intelletto. In alcune culture evoca il satanismo (è il colore dello zolfo) e il male. In altre culture rappresenta il colore del sole, dell’ottimismo, energia e azione.

6. Significato del colore verde
Il colore verde è generalmente associato alla pace e all’equilibrio.

7. Significato del colore blu
Questo colore simboleggia la profondità immateriale e la freddezza. La sensazione di tranquillità suscitata dal blu è diversa da quella di calma e riposo che evoca il verde.

8. Significato del colore indaco
L’indaco rappresenta il colore dei sogni, delle aspirazioni. In alcune culture è associato alla religione e alla spiritualità.

9. Significato del colore viola
Il viola è il colore della temperanza, intuizione e riflessione. Trasmette la profondità e l’esperienza. Ha a che fare con l‘emotività e la spiritualità.

La teoria del colore rappresenta le basi per una conoscenza completa della realtà in cui viviamo. Per continuare ad approfondire questo studio ti suggeriamo di continuare a leggere l’articolo: La teoria della Forma o Gestaltpsychologie.
Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti, non esitare a contattarci utilizzando il modulo in home page o via chat.
2 pensieri su “Teoria del colore: la guida definitiva”
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